Perché andare a Lourdes
La risposta alla domanda “perché andare in pellegrinaggio a Lourdes?” si trova nelle prime parole che Maria ha rivolto a Bernadette: “Volete farmi la Grazia di venire qui per quindici giorni”. Siamo tutti chiamati alla Grotta di Massabielle ad incontrare il sorriso della Vergine, a pregare, ad aprirci alla comunione con Lei e, attraverso di Lei, con Gesù. Come a Bernadette, anche a noi Maria dice: “Pregate per i peccatori, venite a lavarvi, a purificarvi, a riprendere una vita nuova!”. Il messaggio di Lourdes è sobrio, chiaro, ma è fondamentale ed è stato trasmesso in modo particolarmente energico, puro e trasparente dall’anima limpida e coraggiosa di Santa Bernadette che per prima ha risposto “sì” alla chiamata dell’Immacolata. La Madonna ci chiama tutti a Lourdes per proporre a ciascuno questo stesso cammino di Santità: Maria vuole portare a compimento anche nel nostro cuore la stessa chiamata fatta a Bernadette.
Qui sotto potrai trovare le nostre proposte.
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I nostri pacchetti per Lourdes
La proposta di Rusconi Viaggi
Come a Bernadette, anche a ciascun fedele Maria rivolge il suo invito: “Pregate per i peccatori, venite a lavarvi, a purificarvi, a riprendere una vita nuova!”. La proposta della nostra agenzia mira a far vivere in pienezza al pellegrino un’esperienza spirituale sulle orme dell’umile ragazza di Lourdes.
Così alla Grotta di Massabielle siamo tutti chiamati a pregare la Santa Vergine e, attraverso di Lei, a incontrare Gesù.
A Lourdes la vita quotidiana dei pellegrini segue lo stesso ritmo da 160 anni: la processione eucaristica del pomeriggio, la suggestiva processione aux flambeaux (con le candele) che si svolge al calare della sera e la messa internazionale ogni mercoledì e domenica.
Attraverso la preghiera, la partecipazione ai momenti della liturgia e la visita ai luoghi della devozione, il pellegrino con Rusconi viaggi ha così l’opportunità di vivere un’esperienza intensa, da tutti i punti di vista.
I fatti
Bernadette, icona della semplicità del Vangelo
“Lourdes è paradossale perché è il maggior santuario della cristianità e si regge solo sulle spallucce di un’analfabeta alta un metro e quaranta, socialmente irrilevante ed emarginata. È il paradosso del Vangelo: la grandezza è privilegio dei piccoli. Noi abbiamo solo la sua testimonianza: lei sola ha visto e sentito e lei sola ci ha riferito”.
In queste poche righe Vittorio Messori, tra i più importanti scrittori cattolici, racchiude il “segreto di Lourdes”, intrinsecamente legato alla figura di Bernadette Soubirous.
È lei, una ragazza di 14 anni come tante, a cui la Madonna si rivelò, per la prima volta, esattamente 164 anni fa. Una ragazza ignorante, “con una forte personalità, nata in una famiglia umile ma solida, primogenita di Francesco Soubirous e Luisa Castérot, poveri sì, ma uniti in un forte amore coniugale. Bernadette, nel periodo delle apparizioni, abitava al cachot, l’antica prigione del castello, un ambiente malsano e degradato (la finestra dava sul letamaio e la porta su una fogna a cielo aperto). Eppure Maria sceglie di rivelarsi proprio a lei.
Quella mattina dell’11 febbraio 1858 Bernadette va con la sorella Toinette e una compagna a cercar rami secchi; verso mezzogiorno arrivano vicino alla rupe di Massabielle, che, lungo il fiume Gave, forma una piccola grotta dove c’è un ricovero per i maiali. Bernadette, rimasta sola, sente un rumore: alza gli occhi e vede una bellissima Signora, dall’aspetto di una giovane, apparire sulla roccia.
Vestita di bianco, con una fascia azzurra che scende lungo l’abito, sulla testa la misteriosa Signora porta un velo mentre dal braccio le pende un grande rosario e sui piedi brillano due rose d’oro.
Bernadette s’inginocchia e inizia a recitare il Rosario; al termine della preghiera, la bella Signora scompare all’improvviso. A questa apparizione ne seguono altre (alla fine saranno ben 17), fino al 16 luglio. Alla terza apparizione, il 18 febbraio, finalmente, la Signora si rivolge a Bernadette dicendo:
Non vi prometto di farvi felice in questo mondo, ma nell’altro. Volete farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni?
La giovane Bernadette è confusa e si rivolge in confessione a un sacerdote di fiducia: “Ho visto qualcosa di bianco che aveva la forma di una signora”. Interrogata dal commissario locale, risponde con sicurezza sorprendente ed espone quel che ha visto, con coraggio.
Tempo dopo, nella sua Dichiarazione sulle Apparizioni, monsignor Laurence racconterà “la semplicità, il candore, la modestia di questa ragazza” che “racconta tutto senza ostentazione, con una ingenuità toccante e, alle tante domande che le sono rivolte, senza esitare dà risposte nette, precise, fondate su una forte convinzione”.
A confermare la veridicità delle apparizioni è, in particolare, l’espressione “Que soy era Immaculada Concepciou” (io sono l’Immacolata Concezione), pronunciato dalla Madonna nella penultima delle apparizioni, in dialetto locale e ripetuto dalla ragazza, sin lì digiuna di catechismo, al parroco del paese. Il dogma della Immacolata concezione era stato proclamato 4 anni prima da papa Pio IX, nel 1854, ma la quattordicenne Bernadette ne era all’oscuro.
Da veggente a suora
Nel corso del tempo, Bernadette ha dovuto rispondere ai curiosi, agli ammiratori, ai giornalisti e comparire dinanzi a commissioni d’inchiesta civili e religiose.
Diventa, suo malgrado, un personaggio pubblico. Ma lei rimane umile: non accetta di benedire i rosari che le presentano, né si rende disponibile a far commercio di medaglie e immaginette. Per proteggere Bernadette da devoti e curiosi il parroco don Peyramale e il sindaco Lacadé si mettono d’accordo: Bernadette sarà accolta come “indigente malata” all’Ospizio retto dalle Suore di Nevers, dove arriva il 15 luglio 1860. Successivamente entra tra le Suore di Nevers e dichiara: “A Lourdes la mia missione è finita”.
Bernadette, la veggente, a Nevers lascia così il posto a suor Marie Bernarde. Racconta le apparizioni alle consorelle riunite, il giorno successivo al suo arrivo; poi non ne parlerà mai più su ordine dei superiori. La sua aspirazione è quella di accudire i malati. Ma, dopo essere stata aiuto-infermiera, tocca a lei essere malata. Durante le lunghe notti insonni, unendosi alle Messe che vengono celebrate in tutto il mondo, si offre come “crocifissa vivente” associata, con Maria, al mistero della Redenzione.
Muore a Nevers il 16 aprile 1879, all’età di 35 anni. La Chiesa la proclamerà santa l’8 dicembre 1933, non per essere stata destinataria delle apparizioni, ma per la maniera con cui vi ha risposto.
La clinica dell’anima
Il nome di Lourdes è da sempre associato a guarigioni e miracoli. Il primo avvenne il 1° marzo del 1858, giorno della dodicesima apparizione, quando Caterina Latapie, immerso il suo braccio immobilizzato nell’acqua, riuscì a muoverlo di nuovo. Da allora il santuario tra i Pirenei è una meta privilegiata per chi si reca pellegrino perché colpito nel corpo. Nel 1883, proprio a fronte delle tante guarigioni che col tempo si andavano a registrare a Lourdes, Georges-Fernand Dunot de Saint-Maclou fondò il Bureau des constatations médicales (l’Ufficio delle constatazioni mediche). Non è la sede deputata al riconoscimento del miracolo (spetta al vescovo della diocesi ove risiede la persona oggetto della grazia), ma della guarigione inspiegata dalla scienza. Per tale pronunciamento il Bureau coinvolge nel giudizio la Commissione medica internazionale di Lourdes, composta da medici credenti e non credenti.
Fino ad oggi i miracoli ufficialmente riconosciuti sono stati 69; il più recente risale al 1989 e riguarda una donna italiana, Danila Castelli. Con il tempo il paesaggio di Lourdes è cambiato: alla grotta non si vedono più le grucce lasciate come ex voto e non si notano più le distese di barelle. Non certo perché i malati non accorrono più sulle rive del Gave, ma perché sono cambiati i segni esteriori, grazie agli avanzamenti della scienza. Lourdes è e rimane la clinica dell’anima, come ebbe a definirla papa Paolo VI.
I luoghi
I luoghi e i simboli
Da anni il santuario di Lourdes è impegnato a valorizzare i segni che lo caratterizzano: la roccia della grotta delle apparizioni; l’acqua che caratterizza la nona apparizione con l’invito della Vergine alla giovane (“Vada a bere e lavarsi alla sorgente”) e infine la luce, elemento simbolico evidente nelle tante candele accese giorno e notte che sono richiamo tangibile delle preghiere dei pellegrini. La realizzazione del nuovo giardino delle fontane, della rinnovata sagrestia della grotta e della cappella della Luce sono le novità più significative che si presentano ai pellegrini che si recano a Lourdes in occasione del 160° anniversario delle apparizioni. Per quanto riguarda la grotta delle apparizioni, il cuore pulsante del santuario, si è ora voluto rendere più semplice il percorso per il pellegrino e per il visitatore, ripetendo i gesti compiuti da Bernadette.
La grotta di Massabielle
La grotta delle apparizioni è il cuore del santuario. All’interno della grotta, la sorgente d’acqua e la statua di Nostra Signora di Lourdes, sono gli elementi privilegiati della devozione dei pellegrini. La nicchia dove è collocata la statua corrisponde al punto esatto dove è apparsa la Vergine Maria. Davanti ad essa persone di fede, ma anche dubbiosi e in ricerca, provenienti da tutto il mondo si inginocchiano e pregano ogni giorno.
Le piscine
Le piscine, dove i fedeli si immergono, in particolare i malati, provati nel corpo e nello spirito, sono uno degli elementi caratteristici di Lourdes. La loro realizzazione risale all’invito rivolto dalla Vergine a Bernadette: “Venga a bere e a lavarsi alla Fontana”. (Fino alla fine dell’emergenza sanitaria le piscine a Lourdes rimarranno chiuse)
La basilica
La costruzione della chiesa che, con il suo profilo inconfondibile, è diventata familiare a milioni di credenti in tutto il mondo, cominciò nel lontano ottobre 1862, non molto dopo le apparizioni; i lavori proseguirono per alcuni anni e la guglia del campanile venne completata solo nel 1872. La chiesa superiore è stata dedicata all’Immacolata Concezione, il nome col quale la Signora si presentò a Bernadette il 25 marzo 1858. Benedetta il 15 agosto 1871, consacrata nel 1876 la chiesa ha ottenuto il titolo di Basilica nel 1874.
Basilica sotterranea San Pio X
Il flusso costante e via via crescente di pellegrini ha costretto, nel tempo, i gestori del Santuario a realizzare una Basilica sotterranea, intitolata a Pio X: una struttura moderna che, con i suoi 12.000 mq, può accogliere fino a 25 mila persone. Costruita al di sotto del letto del fiume Gave de Pau, venne terminata nel 1957 e fu solennemente consacrata nel centenario delle apparizioni, il 25 marzo 1958 dall’allora cardinale Angelo Roncalli.
I luoghi di Bernadette
Nel corso del pellegrinaggio a Lourdes i pellegrini hanno pure la possibilità di ripercorrere la vicenda di Bernadette, esplorando i luoghi della sua vita, a cominciare dal cachot, dove la famiglia Soubirous fu costretta a vivere per un anno in un momento di notevole miseria. La casa natale della piccola veggente è invece il Mulino di Boly: oggi si possono visitare la camera dove è nata Bernadette, la cucina e il vecchio mulino con le mole (restaurate nel 2012). A poca distanza dal Santuario, infine, il museo presenta suggestivo la vita di Bernadette, il messaggio di Lourdes e la costruzione del Santuario grazie ad una ricca iconografia e a oggetti personali della santa.